Passa ai contenuti principali

VENEZUELA: Come Si Distrugge un Paese

Era la nazione più ricca del Sudamerica, oggi è sul lastrico, con un'inflazione grottesca e la gente che muore di fame. Tutto per colpa di due dittatori comunisti. Intervista all'economista (ed ex ministro venezuelano) Ricardo Hausmann

Come può il Paese che ha le maggiori riserve al mondo di petrolio introdurre una tessera per razionare carne e pane, il cosiddetto Carnet della Patria, avere l'inflazione più alta al mondo, 1 milione per cento (ma il 2018 potrebbe chiudere all'astronomica cifra di 14.000.000 per cento) e un Pil crollato del 50 per cento nel giro di 4 anni?

 Come può aver costretto alla fuga oltre due milioni di persone (si parla di altri 5 milioni entro i prossimi 6 mesi), per non morire letteralmente di fame?

Il Paese è il Venezuela e Panorama lo ha chiesto a Ricardo Hausmann, che dal 2005 dirige il Centro per lo Sviluppo Internazionale dell'Università di Harvard. Nato in Venezuela (dove, nel 1992, fu ministro della Pianificazione) e statunitense di adozione, per il 62enne professor Hausmann "è difficile spiegare perché accadano determinate catastrofi come quella del mio Paese, la scienza risponde meglio alle domande sul come.

La legge di gravità spiega per esempio come i corpi celesti si attraggono tra di loro a distanza ma non dice perché, la biologia può assicurarci che aumentiamo di peso se consumiamo più calorie di quante ne bruciamo, ma non spiega perché ciò accada più sovente a me che ad altri" dice il professor Hausmann.

VENEZUELA: Come Si Distrugge un Paese
Caracas 2018 Getty images

Nella Grande depressione, tra il 1928 e il 1933, l'economia statunitense si contrasse del 28,9 per cento. Come è possibile che la recessione del Venezuela di oggi faccia impallidire la crisi del 1929 e, per giunta, abbia anche un'inflazione che, nella storia, è stata registrata solo nella Germania del 1923 e nello Zimbabwe del 2008-09?
Il "come" è sin troppo facile da spiegare. Chávez usò il boom del petrolio iniziato nel 2004 per togliere potere alla società e aumentare il controllo dello Stato sulla produzione e sul mercato, mentre contemporaneamente si indebitava in modo massivo sui mercati internazionali. Anche se il controllo statale pregiudicò la produzione, Chávez riuscì a proteggere i venezuelani dalle conseguenze attraverso importazioni sovvenzionate che però danneggiarono ulteriormente la produzione "made in Venezuela".
Come si è arrivati alla carestia di oggi con questo spaventoso esodo di massa della popolazione?
Quando iniziò a governare, Chávez approfittò della favorevole condizione economica internazionale, ossia bassi tassi d'interesse, prezzo del petrolio alle stelle, grande richiesta di materie prime a cominciare dalla Cina, per inanellare una serie di eccessi fiscali e monetari possibili solo quando in uno Stato non esiste la trasparenza, che è "figlia" della divisione dei poteri; e questo è avvenuto moltiplicando senza limiti la spesa pubblica improduttiva e dando sussidi in massa con l'unico obiettivo di accrescere il consenso elettorale.
Ci sono altre cause dell'attuale crisi?
Le riserve petrolifere distribuite a pioggia a molti paesi del continente per crearsi una base di appoggio politico, dando anche vita a fondi neri, messi a disposizione di molti partiti per vincere le elezioni presidenziali. Il risultato di questi "regali" e di politiche insostenibili sul fronte interno è stato duplice: da un lato l'appoggio incondizionato al regime di alcuni Stati membri dell'Oea, l'Organizzazione degli Stati americani, dall'altro il crollo del modello economico, con Caracas che oggi ha l'inflazione più alta del mondo mentre le riserve della Banca centrale, nonostante le ingenti risorse petrolifere, sono evaporate.
Invece di affrontare le conseguenze di una politica economica non sostenibile, il chavismo cosa fece?
Per combattere l'inflazione lo Stato è intervenuto con un rigido di controllo sui prezzi che, anziché sconfiggere gli aumenti, ha causato, al pari di tutti gli altri esempi nella storia dell'economia a cominciare dall'ex Urss, una scarsità mai vista di quasi tutti i prodotti e lunghissime file nei negozi. Si è poi tentato di fermare l'emorragia di valuta straniera con una serie di misure, come l'imposizione di un cambio fisso a partire dal 2003. Inutilmente.
Entrambi i modelli economici, quello di Chávez prima, e dal 2013 quello di Maduro, sono antitetici al mercato dunque...
L'economia di mercato è per definizione quella in cui si possono esercitare attività commerciali e industriali private senza dovere dipendere esclusivamente dal potere del governo-Stato e dove, soprattutto, il diritto di proprietà è tutelato. In Venezuela, invece, oggi l'unico in grado di esercitare il diritto di proprietà sembra essere il governo che a poco a poco si è impossessato di ogni aspetto della vita economica, diventando proprietario di tutto. Dagli espropri indiscriminati, il contadino Franklin Brito morì dopo 4 mesi di sciopero della fame nel 2010 per la terra che gli era stata espropriata, agli arresti dei commercianti colpevoli di non vendere ai "prezzi giusti" fissati dal governo, dal 2008 in poi. Oggi persino il diritto di vivere, con la distribuzione di cibo, seppur di pessima qualità, in cambio dell'appoggio politico dimostrabile tramite il voto registrato dal Carnet della Patria, è detenuto dallo Stato.
Quando, secondo lei, è stato raggiunto il punto di non ritorno?
Nel 2013, quando l'eccessivo indebitamento del governo fece perdere al Venezuela l'accesso ai mercati internazionali del capitale, scatenando l'inizio della recessione. Nel 2014, poi, il prezzo del petrolio registrò una forte caduta, rendendo impossibile il livello di importazioni mantenuto da Caracas e causando da allora il proprio collasso. Fu evidente in quel momento che il governo venezuelano doveva modificare la sua direzione in materia economica; persino alcuni membri dell'amministrazione del presidente Maduro proposero di tornare a politiche più favorevoli al mercato, accettando aiuti finanziari internazionali. Ma invece di fare questo, Maduro indurì la sua posizione, intensificando i controlli distorsivi sia sui prezzi dei beni di consumo che sul tasso di cambio.
Oggi la gente rischia di morire di fame.
Verso la fine del 2015 la catastrofe era a un passo e Maduro fece finta di nulla, rifiutando persino gli aiuti umanitari. Di fronte al collasso delle importazioni, della produzione interna e delle entrate fiscali, il governo di Caracas ha scelto di stampare denaro all'infinito per coprire il deficit, stimolando un'inflazione mostruosa e distruggendo il potere di acquisto dei salari e le poche imprese private rimaste.
Ma perché, avendo davanti tante alternative, Maduro ha scelto la via più prevedibilmente disastrosa, imponendo un costo umano così elevato al suo popolo?
Sono tre le possibili spiegazioni: ignoranza, volontà o ciò che gli economisti definiscono le "interazioni strategiche". Difficile sia una questione di ignoranza: pur avendo Maduro appena il diploma dell'obbligo, molti chavisti a partire dal 2014 tentarono di fargli cambiare politica economica, ma lui li ignorò, allontanandoli dal governo. Per parlare di "interazioni strategiche" ci vorrebbero due gruppi chiaramente contrapposti, come scritto da Allan Drazen ed Alberto Alesina nel loro studio del 1991, ma in un regime totalitario come quello venezuelano sono difficili persino da identificare. Non resta che la volontà: di fronte all'alternativa tra restituire il potere alla società, concedendole di riorganizzare una produzione basata sul mercato, cioè la libera fluttuazione dei prezzi e del cambio, e far patire la fame al popolo, Maduro ha scelto quest'ultima strada, corrompendo anche solo con una cassa di cibo quanti seguaci gli fossero necessari e costringendo milioni all'esilio. Il dizionario spagnolo dell'Accademia Reale definisce il "fare del male" come "perseguitare qualcuno, insultarlo, causargli danni e dolori". Ecco, alla fine, non esiste altra spiegazione plausibile se non questo per spiegare quanto accaduto in Venezuela, dove la gente, stanca di essere perseguitata, non può fare altro se non votare con i piedi, scegliendo a milioni la via dell'esilio.

Articolo pubblicato su PANORAMA del 30 Agosto 2018

Commenti

Post popolari in questo blog

Azioni ENI: Previsioni, 2026 Analisi Completa, Piano industriale e prosp...

Migliori azioni del 2025: i titoli più performanti in Italia e nel mondo

 Scopri le migliori azioni del 2025 in Italia e all’estero: Fincantieri, Cyberoo, Nvidia, Palantir e altri titoli che hanno dominato i mercati grazie a innovazione, difesa e intelligenza artificiale. Il Come dicavamo sula pagina delle migliori azioni di Finanza Italiacom. 2025 è stato un anno di forti contrasti sui mercati finanziari. Dopo un 2024 caratterizzato da inflazione persistente e tassi d’interesse elevati, l’economia globale ha iniziato a mostrare segnali di stabilità. Le migliori azioni del 2025 si sono distinte per innovazione, resilienza e capacità di intercettare i nuovi trend di lungo periodo: intelligenza artificiale, energia rinnovabile, difesa, sanità e infrastrutture. In questa guida analizziamo 30 società, italiane e internazionali, che hanno offerto le migliori performance, spiegando motivazioni, rischi e prospettive per il 2026. Indice rapido 1. Le migliori azioni italiane del 2025 2. I settori che hanno trainato Piazza Affari 3. Le migliori azioni e...

SECRETS OF VATICAN: GOD'S BANKER - Video

Calvi, the God's banker The secrets of the Vatican , by hundreds, thousands of years, makes the Italians crazies. The Italian people is by nature a 'conspirator', We thinks, that someone conspired against our own interests: the many ' conspiracy theories ', which today are trends on the web, have always existed in Italy, every little fact, we do not look the evidence, but what is hidden behind the evidences ...

THE BIGGEST ITALIAN SALARIES OF PUBLIC MANAGERS

Few hours ago, the Minister of Public Administration, Filippo Griffi Patroni, gave to the Chamber a list of the first managers of the Italian Public Administration , earning more than 294,000 euros per year . Based on this preliminary survey, the highest salary is that of police chief Antonio Manganelli, of 621,253.75 euros . Behind Manganelli, in order, the chief of department of the prison Franco Ionta (with euro 543,954.42 ) and the general commander of the Carabinieri , Leonardo Gallitelli (with euro 462,642.56 ). Then here is the commanding general of the State Forestry Corps : Cesare Patrone ( 362,442.13 euros ) and the commander of the Guardia di Finanza , Nino Di Paolo ( 302,939.25 ). In the case of Paul, however, it is the salary paid in 2011 to 19 August, being then retired.

Gratta e Vinci o Lotto: dove è più facile vincere

La risposta breve è che è più facile vincere qualcosa con un Gratta e Vinci, ma vincere un premio consistente è più probabile con il Lotto. Gratta e Vinci: Probabilità di vincita più alta: In generale, i Gratta e Vinci offrono una probabilità di vincita più alta rispetto al Lotto. Alcuni Gratta e Vinci arrivano ad avere 1 biglietto vincente su 3. Premi più piccoli: Tuttavia, la maggior parte delle vincite ai Gratta e Vinci sono di importo modesto, spesso pari o poco superiore al costo del biglietto stesso. Trasparenza: Le probabilità di vincita di ogni Gratta e Vinci sono indicate sul retro del biglietto o sul sito web di Lottomatica. Lotto: Probabilità di vincita più bassa: Le probabilità di vincere al Lotto sono molto più basse rispetto ai Gratta e Vinci. Premi più alti: In compenso, i premi del Lotto possono essere molto più sostanziosi, arrivando a milioni di euro. Conclusione: Se cerchi la soddisfazione immediata di vincere qualcosa, anche se di piccolo valore, i Gr...

Italian Defence under attack of the crisis

Finmeccanica Finmeccanica is the Italian company that deals with defense , and in these days of big Italian crisis , has been the subject of much news of economics and finance, as it was said that could fail. It 'a state company strategically very important, because, in practice, has interests in all major industries that deal with defense technology , energy and other strategic industries in Italy and can not fail, just for the Italian security .

Outlook Analisti 2026: Sintesi dei Temi Chiave

Ecco una panoramica di ciò che i principali analisti e istituzioni finanziarie stanno evidenziando per l'anno 2026. e parliamo diquelli di https://finanza.economia.italia,com  1. Scenario Macroeconomico Globale e USA Le opinioni sullo scenario macroeconomico per il 2026 sono contrastanti, con l'incertezza legata alle tensioni commerciali e alle politiche monetarie come tema dominante. Visione Moderatamente Ottimista (es. Merrill Lynch, J.P. Morgan): Alcune grandi banche d'affari statunitensi vedono un miglioramento per l'economia USA nel 2026, con una crescita del PIL reale stimata tra il 2,5% e il 3%. Questo contesto è considerato costruttivo per gli asset di rischio. J.P. Morgan, nelle sue proiezioni, indica rendimenti attesi positivi per gli "asset reali", con il Private Equity (attorno al 10,3%) e il Real Estate (attorno all'8%) in cima alle loro stime. Visione Cauta (es. FMI, Banca Mondiale): Istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e la...

Strategie di Risparmio Intelligente: La Guida ai Conti Deposito 2025

A cura di Massimiliano Biagetti , Analista Finanziario e Direttore Editoriale di Economia-Italia.com Nel panorama finanziario attuale, caratterizzato da un'inflazione persistente e tassi d'interesse in evoluzione, l'ottimizzazione della liquidità tramite strumenti a basso rischio è cruciale. Il conto deposito si conferma uno degli strumenti più efficaci per far fruttare i risparmi senza esporsi alle volatilità dei mercati. In qualità di analista finanziario con oltre un decennio di esperienza, ho analizzato le migliori offerte delle banche italiane per fornirvi una panoramica completa e dettagliata, focalizzata su rendimento, flessibilità e solidità degli istituti. Questa guida, elaborata in ottica SEO (Search Engine Optimization) e E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness), vi illustrerà i pro e i contro dei conti deposito vincolati e non vincolati, ponendo in evidenza le caratteristiche salienti di oltre dieci offerte bancarie aggiornate a Ottobre 2025 ....

DUCATUS COIN è UNA TRUFFA?

La risposta chiara (e pungente, come piace a te): Sì, Ducatus Coin ha tutti i segnali di una truffa o di uno schema poco trasparente , soprattutto basato sulla sua storia e sul modo in cui è stato strutturato. Ecco le prove e le segnalazioni sul campo Su un thread di Reddit , un utente avverte: “There is something very, VERY wrong with the currency… From my point of view, there is more than enough evidence, that this is a scam. STOP BUYING IT!” — Reddit user, Warning: Ducatus Coin is a scam! ( Reddit ) Il portale BehindMLM ha smascherato il retroterra: Ducatus Coin deriva da Swiss Mine , un clone di OneCoin. È stato poi rilanciato come Ducatus Network e successivamente come Centurion Global , sempre con lo stesso modello Ponzi – il vero guadagno viene dai nuovi iscritti, non da un prodotto o servizio reale. ( behindmlm.com ) Anche su Bitcointalk , il più noto forum crypto, un commento recita: “In rete qualsiasi risultato fa capire chiaramente che stiamo parland...

MARINA ITALIANA LA PIU' POTENTE DEL MONDO NEL 2035? Economia Italiacom h...